Vuoi Togliere per Sempre gli Occhiali e le Lenti a Contatto

E vivere la tua vita senza avere più questi ingombri?

Vuoi Togliere per Sempre gli Occhiali e le Lenti a Contatto

E vivere la tua vita senza avere più questi ingombri?

IL DOTT. DOMENICO BERARDI SPIEGA PERCHÉ OGGI, GRAZIE ALLA CHIRURGIA REFRATTIVA, IL PORTARE GLI OCCHIALI SIA SOLO UNA QUESTIONE DI SCELTE.   


IMPORTANTE: ascolta il video del dott. Berardi fino alla fine prima di decidere se contattarlo e fare IL PRIMO PASSO per eliminare davvero gli occhiali dalla tua vita quotidiana.

CHIEDI al dott. Berardi se anche tu puoi accedere alle moderne Tecniche Laser per dire addio agli occhiali e ritrovare la piena qualità della vista a occhio nudo, nella massima sicurezza.

Scopri le innovazioni della Chirurgia Refrattiva per togliere del tutto i difetti della vista.

Il dott. Domenico Berardi pratica tutte e cinque le principali Tecniche di Chirurgia Laser per risolvere i difetti della vista, e riceve presso due studi specialistici, uno situato a Parma e l'altro a Casalmaggiore (Cremona).

Ciao,
sono il dottor Domenico Berardi e sono un medico specialista, esperto in chirurgia oculistica. 

Nei miei studi oculistici, che si trovano uno a Parma e l'altro a Casalmaggiore in provincia di Cremona, mi occupo con un'esperienza di oltre trent'anni e circa 15.000 operazioni eseguite, di quella disciplina che si chiama Chirurgia del Segmento Anteriore. Questa comprende la Chirurgia Refrattiva.


La Chirurgia Refrattiva è l'insieme delle moderne tecniche chirurgiche che consente, al giorno d'oggi, a un paziente affetto dai più comuni difetti visivi – ossia Miopia, Astigmatismo, Ipermetria e Presbiopia – di poter scegliere se continuare a portare gli occhiali, oppure no.

Se sei qui, è probabile che anche tu stia cercando di capire se, per la tua soddisfazione e per la qualità della tua vita, applicare queste tecniche, che vengono eseguite mediante l'impiego di diverse tipologie di laser, sia la cosa migliore per te. Oppure se, tutto sommato, puoi tranquillamente continuare a usare gli occhiali, o le lenti a contatto.

La cosa che, da medico, dico ai miei pazienti è: dipende. Da cosa dipende? Unicamente da te.

In realtà ancora oggi la principale resistenza che hanno tanti pazienti che vorrebbero con tutto il cuore buttare via i loro occhiali, eppure non si sono ancora decisi a fare questo passo, è la paura di subire dei danni.

Questo perché moltissimi anni fa, con tecniche obsolete e ora definitivamente tramontate, che si facevano soprattutto all'estero, a volte dei danni effettivamente ci potevano essere, e ancora se ne conserva la memoria.

Ai nostri giorni però, grazie alla grande padronanza acquisita dai migliori chirurghi oculisti, e anche grazie alle tecnologie all'avanguardia che presento in questa pagina e che io stesso pratico regolarmente sui miei pazienti, di danni non se ne sente più parlare.

Per questo motivo, adesso, eliminare i difetti della vista e dire addio agli occhiali non è più una questione di “coraggio”. È, molto semplicemente, una questione di scelta. Visto che riguarda la tua salute e la tua vista è bene, però, che sia una scelta informata.

Portare gli occhiali non è una malattia, ma nel momento in cui prendi la decisione di volerne fare a meno, è importante che tu sappia che è una scelta per la vita, da fare con le procedure più sicure e le tecniche più corrette per il tuo specifico caso e per l'anatomia del tuo occhio.

Dott. Domenico Berardi

PRIMA COSA: QUANTI ANNI HAI?

La Chirurgia Refrattiva è l'insieme di quelle tecniche per cui, mediante l'impiego di diverse tipologie di laser, un bravo chirurgo oculista può oggi eliminare del tutto i difetti visivi più comuni – miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia – in maniera immediata, performante e sicura.

Questo, con le avanzatissime tecniche di oggi, permette non soltanto di potere fare finalmente a meno degli occhiali e delle lenti a contatto, anche per chi ha un difetto visivo di partenza molto elevato.

Infatti, questo intervento consente oggi di godere di una qualità della vista a occhio nudo pressoché perfetta, anche superiore a quella ottenibile con gli occhiali oppure con le lenti.

Questa opportunità, e anche il fatto che oggi possa essere fatta in grande sicurezza, piace molto alle persone di tutte le età, ma è molto cercata soprattutto dai giovani.

Se sei molto giovane, però, è bene che tu sappia che questa chirurgia ha un limite: si può fare solo quando il tuo disturbo visivo è completamente assestato.

Cosa vuol dire? Vuol dire che il tuo difetto visivo – miopia, astigmatismo ecc. – deve essersi ormai fermato, e quindi non progredirà più.

A che età avviene l'assestamento? Questo dipende da persona a persona ma, in linea generale, solitamente avviene a un'età compresa tra i 24 e i 26 anni.

Per cui, se hai meno di 24 anni di età, è probabile che tu debba “resistere” ancora un po', continuando a portare gli occhiali o le lenti a contatto, fino a quando non avrai raggiunto l'assestamento e la possibilità di fare l'intervento.

È un po' come se la natura stessa ci “suggerisse” di attendere la piena maturità prima di scegliere, con la piena consapevolezza, se fare un intervento così definitivo e così importante per la vita di una persona.

Vuoi sapere se il tuo difetto visivo è stabilizzato e puoi già accedere all'intervento? Ti basta prenotare un appuntamento presso il tuo medico oculista, che ti visiterà e saprà darti subito la risposta che cerchi.

Se abiti vicino alla zona di Parma o di Casalmaggiore (Cremona) lo puoi fare anche da noi, accedendo dal pulsante che trovi poco più sotto.

PERCHÉ VOLER FARE A MENO DEGLI OCCHIALI E DELLE LENTI A CONTATTO?

Oggi ci sono molte persone che, pur dovendo portare gli occhiali o le lenti a contatto, ne farebbero volentieri a meno.

I motivi sono dettati dalle scelte personali, e possono essere i più svariati.

Alcuni dicono addio agli occhiali per un semplice fatto di comodità, e di maggiore libertà: effettivamente, chi porta gli occhiali sa bene quanto, ogni tanto, possano rivelarsi una scocciatura, specie quando si rompono, o si perdono, o quando bisogna cambiarli. 

Il Dott. Domenico Berardi nel suo studio

Inoltre, specie per chi fa determinate attività o determinati sport, possono risultare spesso un ingombro, e danno comunque una limitazione alla visione periferica.

Le lenti a contatto sono molto utili per sentirsi più liberi, ma rimane sempre l'incomodo di toglierle e rimetterle, oltre all'attenzione che bisogna sempre riporre nell'igiene mentre si maneggiano. Molte persone incontrano inoltre difficoltà nell'indossarle, non sopportando quella sensazione di “mettersi le dita negli occhi”.

Altre persone rinunciano agli occhiali per un discorso di autostima. Semplicemente, non si sentono molto a loro agio con indosso gli occhiali e preferirebbero vedersi, e farsi vedere, in maniera diversa.

Altri ancora fanno l'intervento di chirurgia refrattiva per eliminare gli occhiali per un fatto di mera convenienza economica.

In effetti, è innegabile che chi soffre di difetti della vista è costretto a sostenere, nell'arco di una vita, tantissimi costi tra occhiali, spese per l'ottico e lenti a contatto, sicuramente superiori, alla lunga, rispetto a un intervento.

Le motivazioni sono tante, ma si tratta sempre di una scelta personale.

Infatti, è raro che un intervento per correggere i difetti visivi sia una prescrizione medica, in quanto nella maggior parte dei casi si può vivere bene anche con gli occhiali o con le lenti a contatto. Semplicemente, oggi a queste due opzioni si aggiunge una terza opzione, la chirurgia refrattiva appunto, che grazie alle odierne tecnologie assicura una qualità della vista perfetta e performante.

Non si tratta di un intervento obbligatorio, ma se lo vuoi fare è bene che tu lo faccia nella maniera ottimale, scegliendo la tecnica più adatta alle caratteristiche del tuo occhio, e rivolgendoti allo specialista in chirurgia oculistica più preparato della tua zona.

COS'È IL LASER, E IN COSA CONSISTE LA CHIRURGIA REFRATTIVA?

La Chirurgia Refrattiva consiste nell'insieme delle varie tecniche usate per eliminare i difetti della vista. Queste contemplano l'utilizzo di tecnologie laser e sono effettuate, tranne alcuni casi specifici che andremo ad approfondire, a livello della cornea.

La cornea è quel tessuto trasparente che costituisce la parete anteriore dell'occhio, e che permette ai raggi luminosi di penetrare nell'occhio facendoli convergere sulla retina, dopo essere passati attraverso il cristallino.

La cornea è pertanto una lente, e deve essere anzi considerata la nostra lente naturale più potente.

Il potere refrattivo dell'occhio è per larga misura posseduto dalla cornea, e dipende dalla sua curvatura.

Ad esempio, nel caso di miopia, la cornea si presenta troppo incurvata e pertanto dobbiamo “appiattirla”. Se prendiamo invece il caso della ipermetropia, la cornea si presenta troppo “piatta” e pertanto bisogna aumentare la sua curvatura.

Per apportare modifiche sulla cornea, e correggere il difetto visivo, il chirurgo oculista fa uso di tecnologie laser, e  ognuna delle varie tecniche fa uso di una tipologia di laser differente. 

Il laser è una tecnologia mediante la quale viene emesso un fascio di luce coerente, ossia che ha una stessa lunghezza d'onda, e che trova oggi una grande quantità di applicazioni.

Nel campo della medicina oculistica, il laser è fondamentale perché permette di intervenire in maniera estremamente selettiva su una superficie estremamente piccola, come è quella che bisogna modificare quando si fanno gli interventi al tessuto corneale.

Nel caso del laser a eccimeri, ad esempio, il laser esegue sulla cornea un'incisione dell'ampiezza di poche decine di micron. Un micron corrisponde a un millesimo di millimetro.

Si tratta pertanto di interventi in cui il chirurgo opera in una dimensione molto piccola, e pertanto richiedono la massima precisione, oltre alla scelta dei dispositivi più avanzati di cui oggi è possibile disporre.

Vuoi sapere se puoi già fare l'intervento?

Il dott. Domenico Berardi riceve solo su appuntamento, in uno dei suoi centri situati a Parma oppure a Casalmaggiore (Cremona). Compila i campi che troverai, e invia la tua richiesta per essere ricontattato.

PERCHÉ LE TECNICHE SONO CINQUE E COME FARE PER SCEGLIERE QUELLA GIUSTA?

In medicina non c'è una tecnica “migliore” o “peggiore” ma soltanto quella più adeguata alle concrete esigenze del paziente. 

Oggi le più moderne tecnologie hanno permesso alla chirurgia di fare letteralmente passi da gigante, e questo vale naturalmente anche per la chirurgia oculistica.

In particolare, sotto il profilo della sicurezza sono stati ormai raggiunti livelli eccezionali, e la possibilità che “qualcosa vada storto” riguarda, ormai, semplicemente la possibilità che occorra fare successivamente un piccolo ritocco, cosa che tra l'altro capita in una percentuale veramente minima di casi.

Ciò grazie al fatto che per correggere i difetti visivi e recuperare la vista senza occhiali non vi è, oggi, una sola tecnica, bensì varie tecniche e, qualora il chirurgo sia esperto di tutte le principali tecniche, c'è la possibilità di scegliere quella più adeguata in base alla situazione specifica del paziente e alla natura del difetto visivo da correggere.

Questo permette, nonostante le grandi differenze che ci possono essere tra paziente a paziente, di rendere il risultato finale in ogni caso perfetto, sicuro e performante.

Tutte le principali tecniche, che illustro più nel dettaglio qua sotto, sono ottime, ampiamente testate, sicure e performanti. Esse, nel loro insieme, coprono praticamente tutte le casistiche che possono interessare chi deve eseguire un intervento per eliminare i difetti visivi.

Ci sono però determinate situazioni in cui, in base al paziente, alcune di esse possono essere più indicate, o più controindicate, rispetto ad altre.  

Proprio per questo motivo, Se decidi di sottoporti all'intervento, e non sai a quale chirurgo rivolgerti o quale centro scegliere, una buona idea può essere quella di optare per un chirurgo che possa dimostrare di essere esperto di tutte le principali tecniche.

Così facendo, potrai essere del tutto tranquillo sul fatto che il chirurgo ti indirizzerà verso la scelta ottimale per la tua situazione specifica, senza che tu abbia il dubbio di venire piuttosto orientato verso la sua tecnica “preferita”.

Per quanto riguarda me e i miei centri di chirurgia oculistica le tecniche che padroneggio e che, a seconda dei casi, applico costantemente sui miei pazienti sono cinque, e sono:

1. la PRK


PhotoRefractive Keratectomy, o Fotocheratotomia Refrattiva.

2. la LASIK


Laser-Assisted In situ Keratomileusis, o Cheratomileusi Laser Assistita in Situ.

3. la SMILE


Small Incision Lenticule Extraction, o Estrazione del Lenticolo con Piccola Incisione.

4. la ICL


Implantable Collament Lens, o Lente Impiantabile Chirurgicamente.

5. la IOL


La Facoemulsificazione con impianto IOL - IntraOcular Lens, o Lente Intra Oculare.

Vediamo ora nel dettaglio ognuna di queste tecniche, per chi sono indicate e per chi invece non lo sono.

TECNICA n°1 – la PRK

LA PRIMA TECNICA A ESSERE INVENTATA, E ANCHE QUELLA TUTTORA PIÙ DIFFUSA.

La PRK, o Cheratectomia Fotorefrattiva, è probabilmente il tipo di intervento più conosciuto, e ancora oggi comunemente utilizzato, sebbene non sia più, nella maggior parte dei casi, quello che offre i migliori vantaggi.

Inventato circa trent'anni fa, questo intervento è stato il primo a prevedere l'utilizzo del Laser a Eccimeri per risolvere il problema della miopia e, entro certi limiti, anche quello dell'ipermetropia e dell'astigmatismo.

Con la PRK il Dott. Berardi rimodella come un tornio la superficie corneale. La cornea, che in caso di miopia risulta molto curva, viene così "appiattita", risolvendo il difetto.

Sebbene questa tecnica sia senz'altro valida ed efficace, è però anche quella che presenta, soprattutto rispetto alle altre, i maggiori fastidi per il paziente in fase post-intervento, fastidi comunque assolutamente temporanei e sopportabili.

Questo intervento lascia infatti una zona di cornea scoperta, che deve cicatrizzare. La guarigione avviene tra le 24 e le 72 ore, durante le quali il paziente avverte normalmente una forte fotofobia, e pertanto deve stare a riposo.

Di solito, chi ha una guarigione rapidissima avverte più fastidio, chi ha invece una guarigione più lenta avverte più fastidio. La velocità della guarigione varia da persona a persona.

Normalmente, la PRK viene scelta dal Dott. Berardi nei casi in cui non siano possibili le altre tecniche, altrettanto valide ma sicuramente meno fastidiose.

PRK – Per chi invece è:

  • Per chi ha una miopia non elevata.
  • Per chi non ha incombenze immediate e ha la possibilità di aspettare qualche giorno di pieno recupero.

PRK – Per chi NON è:

  • Per chi ha più di 50 anni.
  • Per chi ha uno spessore corneale basso.
  • Per chi ha malattie del collagene (che comporterebbero problemi di cicatrizzazione).
  • Per chi ha una miopia sopra le 6-7 diottrie.
  • Per chi ha una cattiva risposta al cortisone (la PRK prevede una terapia cortisonica).
  • Per chi ha particolare fretta, e non può assentarsi dal lavoro per alcuni giorni successivamente all'intervento.

TECNICA n°2 – la LASIK

LA TECNICA LASER CHE NON LASCIA FERITE.

La LASIK o Cheratomileusi Laser-assistita è di invenzione più recente ed è stata introdotta proprio per ovviare ai piccoli fastidi post-intervento tipici della PRK.

Con la Lasik il Dott. Berardi utilizza dapprima un differente tipo di laser, chiamato Laser a Femtosecondi, per sollevare un sottile strato strato di cornea e ottenere un piccolo lembo, che si chiama “flap". Questo lembo viene alzato per esporre lo strato di cornea sottostante, che viene successivamente trattato con il Laser a Eccimeri come nel caso della PRK.

Finito il trattamento, il lembo viene quindi riposizionato e si risalda spontaneamente in breve tempo.

Il grande vantaggio della Lasik è appunto questo: con questa tecnica la guarigione anatomica è quasi immediata, ed entro poche ore il paziente riacquista una visione ottimale, soprattutto senza fastidi. La qualità visiva migliora di giorno in giorno.

LASIK – Per chi invece è:

  • Per gli ipermetropi in generale.
  • Per chi ha premura di tornare alla quotidianità.
  • Per chi vuole evitare i fastidi tipici della PRK.

LASIK – Per chi NON è:

  • Per chi non ha uno spessore corneale adeguato.
  • Per chi ha una miopia molto elevata.

TECNICA n°3 – la SMILE

LA NUOVA ARRIVATA TRA LE TECNICHE DI CHIRURGIA REFRATTIVA.

La SMILE è una tecnica di recente introduzione.

Viene effettuata con un Laser che fa non uno, bensì due tagli intracorneali, che non intaccano né la superficie anteriore né quella posteriore della cornea, ma sono bensì interni: l'azione del laser viene a creare così un "lenticolo", che viene successivamente rimosso dal chirurgo. Ne risulta una curvatura della cornea modificata a seconda delle esigenze.

Il vantaggio di questa tecnica è che, per il paziente, è priva non solo di dolore, ma anche di qualsiasi sensazione di fastidio. Dopo che il Dott. Berardi ha eseguito l'intervento il paziente non sente nulla, rispetto ad esempio ad altre tecniche che sono invece più fastidiose.

Dal punto di vista della qualità della vista, la Smile rispetto ad altre tecniche ha un pieno recupero qualitativo un po' più lungo, durante il quale il paziente vedrà comunque in maniera soddisfacente. 

Ricordiamo che per "pieno recupero qualitativo" si intende, oggi, non la normalità bensì la migliore performance della vista.

SMILE – Per chi invece è:

  • Per chi vuole un fastidio pari a zero nel post intervento.
  • Per chi ama le tecniche mini-invasive.
  • Per chi vuole affidarsi a una tecnica particolarmente rapida e innovativa.
  • Per chi vuole minimizzare al massimo la possibilità di un intervento correttivo.

SMILE – Per chi NON è:

  • Per chi ha uno spessore corneale basso.
  • Per chi vuole una qualità visiva immediata.

TECNICA n°4 – la ICL

TRA TUTTE LE TECNICHE, QUELLA CHE OFFRE I PIÙ GRANDI VANTAGGI.

La ICL, o Lente Impiantabile Chirurgicamente, è una soluzione che offre straordinari vantaggi, e proprio per questo motivo, ove possibile, prediletta dal dott. Berardi rispetto alle tante altre tecniche.

Il concetto della ICL è molto semplice: è come se fosse una lente a contatto permanente. La lente è costituita di un materiale speciale, a base di collamero e totalmente biocompatibile. Non dà alcun tipo di fastidio al paziente, e rimane inserita all'interno del suo occhio a vita, o fino a quanto non viene rimossa dal chirurgo.

Il primo grande vantaggio di questa tecnica è infatti la reversibilità. Se per un qualsiasi motivo – ad esempio per effettuare un intervento di cataratta – occorresse rimuovere la lente, è possibile farlo senza problemi, e l'occhio ritorna alla sua condizione iniziale.

Il secondo grande vantaggio di questa tecnica è il fatto che, a differenza di altre tipologie di intervento, l'anatomia dell'occhio non viene modificata.

Il terzo grande vantaggio è che, tra tutti gli interventi, la ICL è probabilmente quello che garantisce meno disagi o fastidi per il paziente, che durante e dopo l'intervento non si accorge pressoché di nulla.

Il quarto è forse più grande vantaggio è quello della Qualità della Vista. 

La ICL è infatti l'intervento che raggiunge il più alto livello di qualità della vista, certamente superiore a quello che si poteva ottenere attraverso gli occhiali.

ICL – Per chi invece è:

  • Per chi apprezza il vantaggio di un intervento che non modifica anatomicamente l'occhio.
  • Per chi vuole che il fastidio sia veramente minimo durante e dopo l'operazione.
  • Per chi desidera la più alta e performante qualità della vista ottenibile.

ICL – Per chi NON è:

  • Per chi ha una profondità della camera anteriore ridotta (la camera anteriore è lo spazio tra la cornea e il piano irideo: se questo spazio non raggiunge una determinata ampiezza questo intervento non può essere eseguito. Questo purtroppo molte volte esclude gli ipermetropi).
  • Per chi è oltre la mezza età.

TECNICA n°5 – la FACOEMULSIFICAZIONE con impianto IOL

LA TECNICA PIÙ INDICATA PER CHI HA SUPERATO I 50 ANNI DI ETÀ.

La FACOEMULSIFICAZIONE con impianto IOL è una tecnica refrattiva che a differenza delle altre non prevede l'utilizzo di laser, ma è inserita a pieno diritto in questo elenco perché corregge i difetti visivi e, nello specifico, è privilegiata dal Dott. Berardi nel caso di pazienti che hanno superato i cinquant'anni di età.

Il motivo consiste nel fatto che, superata una certa soglia di età, tutti gli individui, vanno incontro prima o poi al fenomeno della cataratta, ossia il naturale processo di invecchiamento e opacizzazione del cristallino, che va anch'esso operato tramite un intervento di chirurgia oculistica.

Raggiunta una certa età, è dunque preferibile e opportuno, per dare un buon servizio al paziente, risolvere in un colpo solo e definitivamente sia il problema della cataratta (anche se quest'ultima non è ancora sorta), sia il problema della presbiopia, che non viene ben risolto dalle tecniche laser.

Per ottenere questo risultato, non si interviene sulla cornea (a differenza delle altre tecniche) ma direttamente sul cristallino. Il cristallino "vecchio" viene sostituito con una lente artificiale, chiamata IOL Premium (Intra-Ocular Lens, o Lente Intra-Oculare ad Alta Tecnologia).

Questa lente rende l'intervento altamente performante grazie al fatto di essere una lente multifocale: la IOL Premium offre cioè un'ottima visione sia dalla media, che dalla breve, che dalla lunga distanza.

Tornare giovani  e senza difetti visivi, senza particolari disagi né prima, né durante, né dopo l'operazione.

IOL – Per chi invece è:

  • Per le persone che hanno superato la mezza età.
  • Per i forti ipermetropi.
  • Per chi ha la presbiopia.
  • Per chi vuole risolvere in un colpo solo la cataratta e i difetti della vista.

IOL – Per chi NON è:

  • Per i giovani.
  • Per chi ha alterazioni retiniche causate da patologie.

Queste che hai letto sono le 5 tecniche principali, più sicure e più avanzate per correggere i difetti della vista e dire addio agli occhiali e alle lenti.

Vuoi sapere quale di queste è più indicata per te?

Cliccando sul tasto sopra potrai entrare in contatto diretto col dott. Domenico Berardi, esperto in chirurgia oculistica. Il dott. Berardi riceve a Parma e Casalmaggiore, e a seguito di visita specialistica saprà indirizzarti verso il tipo di intervento per te più adatto e più rispettoso della biologia dei tuoi occhi.  

CHIRURGIA REFRATTIVA - Domande Frequenti

Qual è l'età giusta per sottoporsi all'intervento? 

Questa tipologia di interventi deve essere fatta dopo che il difetto visivo si è completamente stabilizzato, e questo avviene in media tra i 24 e i 26 anni di età. In ogni caso, è sempre consigliabile che il paziente abbia superato almeno i 20 anni di età.

Successivamente, non esiste un'età limite dopo la quale l'intervento non è più eseguibile. Superati i 50 anni di età, bisogna però prendere in considerazione sia l'insorgere della presbiopia sia l'insorgere della cataratta, per cui la soluzione più indicata è la Facoemulsificazione con Lente Intraoculare Multifocale Premium, che risolve tutto questo in un unico semplice intervento.

Ci sono altri modi per eliminare i difetti della vista e smettere di portare gli occhiali?  

Oggi l'unico modo riconosciuto dalla medicina e dalla scienza, e sicuramente efficace, per togliere i difetti visivi e consentire quindi di smettere di portare gli occhiali, oppure le lenti a contatto, è rappresentato dalla chirurgia. 

In particolare, il tipo di chirurgia che rende possibili questi interventi è la chirurgia refrattiva, di cui si parla in questa pagina.

Il professionista che si occupa di questi interventi è un medico chirurgo, specializzato in oculistica, e particolarmente esperto e attrezzato per portare avanti queste tecniche.

A oggi la scienza ufficiale non conosce e non riconosce altre modalità per ottenere questo risultato, e del resto la chirurgia refrattiva ha ormai raggiunto un livello di eccellenza e di sicurezza così alto, così affidabile e così performante, che non ci sono ragioni obiettive per diffidare di questo tipo di intervento.

Molto più importante è informarsi bene sulla struttura e sul chirurgo che saranno chiamati a effettuare l'intervento, visto che si tratta comunque di interventi ad alto tasso di responsabilità per cui occorre essere molto ben attrezzati, sia sul piano delle competenze che su quello delle strumentazioni.

Dottore, lei ha parlato spesso di “qualità” della vista. Che cosa intende esattamente?  

Oggi, con l'evoluzione incredibile delle tecniche refrattive, che consentono di raggiungere altissime performance visive anche su pazienti che prima vedevano molto poco, si è giustamente alzata anche l'asticella delle aspettative.

Oggi il paziente medio non chiede più, semplicemente, di potere fare a meno degli occhiali. Chiede il pieno raggiungimento del target, ossia chiede di vederci molto bene. Anche per questo motivo, oggi si tende a misurare la vista a due diversi livelli: uno è il livello quantitativo, che si misura in decimi.

Avere i famosi “10 decimi” vuol dire essere in grado di leggere e riconoscere tutte le righe della tavola optometrica, il classico tabellone con le lettere dell'oculista.

Un conto però è riuscire a leggerle e riconoscerle, un altro conto è come si riesce a vederle: se molto nitide oppure un po' “sbavate”. Qui si parla non più di quantità, bensì di qualità della vista.

Una vista “di qualità” vuol dire non solo vedere bene e a fuoco, ma godere dei dettagli con maggiore luminosità, maggiore contrasto del colore, in altre parole una bella definizione delle immagini. Una volta tutto questo per un miope era utopia, oggi con la chirurgia refrattiva si può arrivare anche a questo.

Dottore, lei ha elencato cinque tecniche ma quale di queste cinque costa di meno? 

Le cinque tecniche di cui tu hai letto hanno un costo tra loro simile, ma non uguale. Per questo motivo ritengo che, in fase inziale, la cosa migliore per chi davvero vuole fare l'intervento sia anzitutto capire se lo può fare, in secondo luogo capire quale di queste tecniche sia la più adatta per lui, e solamente dopo, naturalmente, ragionare sui differenti costi.

L'intervento di cui parliamo non è un intervento obbligatorio, in quanto tu puoi vivere normalmente anche con gli occhiali o con le lenti a contatto.

Ma, se lo vuoi fare, è importante che tu lo affronti sapendo che è un intervento per la vita, per cui non deve essere la differenza di costo quella che influisce nella scelta di una tecnica piuttosto che un'altra.

Occorre invece scegliere la tecnica ottimale per te e più rispettosa della biologia del tuo occhio. Ricorda che stiamo parlando della nostra vista, uno dei beni più preziosi che abbiamo.

Dottore, che succede se qualcosa dovesse “andare storto”?

Ancora oggi, molti pazienti affrontano questo tipo di interventi con una sorta di apprensione. Molti altri, vorrebbero moltissimo fare a meno sia degli occhiali che delle lenti a contatto, eppure fanno fatica a vincere il timore di sottoporsi all'intervento.

Il motivo principale è che, prima dell'invenzione della PRK, ormai trent'anni fa, andavano di moda alcune tecniche sperimentali, ormai completamente abbandonate, spesso eseguite all'estero e che hanno purtroppo causato effettivamente alcuni danni, di cui ancora si conserva la memoria.

Inoltre, stiamo pur sempre parlando di occhio, pertanto avere il giusto grado di “preoccupazione” è del tutto naturale, ed è anche giusto.

È vero che le tecniche moderne, e in particolare le cinque che ho elencato e che applico con successo costantemente sui miei pazienti, godono tutte, nessuna esclusa, di un'ottima reputazione: su oltre 2.000 casi curati, non sono mai stati registrati danni alla vista. È corretto quindi dire che questo intervento non è pericoloso.

Attenzione però: non è pericoloso solo se la struttura e soprattutto il chirurgo a cui ci si rivolge sono da una parte estremamente attrezzati, e dall'altra possono dimostrare di avere effettuato con successo molte volte questo tipo di interventi, che sono interventi delicati e richiedono il massimo dell'abilità manuale e della mentalità chirurgica.

Per quanto riguarda me e i centri di chirurgia oculistica dove opero, il mio curriculum è disponibile in fondo a questa pagina.

Non ci sono pericoli, ma se il risultato non dovesse essere perfetto cosa succede?

Quando si effettua il primo incontro con l'oculistica, ossia il percorso che comprende visita, analisi, spiegazione e decisione (quello che chiamo “il primo passo”), normalmente assieme al paziente viene individuato un “target”, ossia un obiettivo. Questo obiettivo riguarda sia la quantità che la qualità della vista che il chirurgo ritiene possibile raggiungere grazie all'operazione.

È possibile che il target, a seguito dell'operazione, non venga raggiunto al 100%, ma magari solo al 95%, ossia con un residuo di difetto minimo? Sì, è possibile. Il corpo umano è molto complesso e, anche con le metodiche più moderne e tecnologie di massima precisione come il laser, in medicina un piccolo tasso di imprevedibilità deve essere sempre messo in conto. Anche in questo caso, comunque, non bisogna preoccuparsi.

In caso di raggiungimento non perfetto del target, sui miei pazienti applico successivamente un piccolo intervento, chiamato “di ritocco”, che elimina definitivamente il difetto residuo. Nell'eventualità – difficile –  che occorra fare questo successivo piccolo intervento, per motivi deontologici che a mio avviso dovrebbero essere propri di ogni bravo chirurgo, il paziente non sosterrà alcuna spesa ulteriore.

La probabilità di effettuare ritocchi è a ogni modo veramente bassa. Nella mia esperienza personale, su circa 30 anni di attività e oltre 2.000 interventi di chirurgia refrattiva, gli interventi di ritocco che ho effettuato non sono stati più di una ventina (una percentuale inferiore all'1 per cento). 

Quindi, non ti preoccupare.

Se vuoi fare questo passo, puoi. L'importante è che tu lo faccia bene.

Potrai scrivere una breve descrizione del tuo difetto e delle tue necessità. Il Dott. Berardi ti ricontatterà nel più breve tempo possibile per programmare una prima visita in uno dei suoi studi. Il Dott. Domenico Berardi riceve nelle città di Parma e di Casalmaggiore (Cremona). 

CURRICULUM VITAE del DOtt. BERARDI

Formazione

Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 1978 presso l’Università di Bologna e Specializzatosi in Oculistica nel 1983 presso l’Università di Parma, si occupa inizialmente di Fisiologia della Visione, in special modo della Visione dei Colori e della Sensibilità al Contrasto, pubblicando alcuni articoli con il suo maestro, il Professor Mario Maione. Successivamente, forte della sua predilezione per la Chirurgia, si dedica alla Chirurgia del Segmento Anteriore.

A inizio carriera ha seguito, presso l’Hospital Universitario Ramón y Cajal di Madrid, un Corso di Perfezionamento sulla Chirurgia della Cataratta, Chirurgia Palpebrale e delle Vie Lacrimali.

In seguito, ha frequentato un ulteriore Corso di Perfezionamento della Chirurgia della Cataratta, presso un prestigioso centro medico privato di Nizza.

Nel corso dei diversi anni di esercizio della sua Professione, ha partecipato a innumerevoli Corsi di Perfezionamento della Chirurgia del Segmento Anteriore, oltre ad aver preso parte a svariati Congressi sempre sullo stesso argomento.

Esercizio della Professione


Presso i suoi Studi di Parma e Casalmaggiore (Cremona), esegue tutte le tecniche diagnostiche dell’Apparato Visivo e delle sue Patologie.

Come Specialista dell’AUSL di Parma, ha operato per anni presso l’Ospedale di Colorno (Parma).

Per l’esercizio della Chirurgia della Cataratta e della Chirurgia Refrattiva, nel corso della carriera ha operato presso numerosi centri medici: 

  • Casa di Cura “Alma Mater” di La Spezia; 
  • Casa di Cura di Aulla (Massa Carrara);
  • Centro Medico Diagnostico “Medi Saluser” di Parma; 
  • Clinica “Villa Salus” di Reggio Emilia;
  • Centro Oculistico “Blue Eye” di Milano; 
  • Centro Medico Privato “Villa Richeldi” di Carpi;
  • Poliambulatorio “Airone” di Salsomaggiore Terme (Parma).

Continua tuttora a praticare interventi di Chirurgia della Cataratta e Chirurgia Refrattiva presso:

  • Casa di Cura “Val Parma” di Langhirano (Parma);
  • Casa di Cura “Piccole Figlie” di Parma;
  • Centro Privato “Armonia” di Mantova;
  • Centro Medico “L. Spallanzani” di Reggio Emilia;
  • Istituto Oftalmico Europeo “Clinica Baviera“ di Bologna;
  • Centro Medico di Modena (di prossima apertura).

Per quanto concerne la Chirurgia della Cataratta e la Chirurgia Refrattiva, ha al suo attivo più di 15.000 interventi.


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